Sede: via Maria Ausiliatrice 32 - 10152 TORINO / Info: +39 011.5224822 / Segreteria: +39 011.5224414 / Fax: +39 011.5224688 / Email: segretario@salesianipiemonte.it

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venerdì 30 gennaio 2009

Comunicato Stampa

FIAT E SALESIANI INSIEME PER FORMARE
GIOVANI TECNI
CI A TORINO
File audio: 1 - 2
* si ringrazia




Fotogallery


RAI3 TG Piemonte


TELESUBALPINA TG Piemonte

Messaggio MGS del Rettor Maggiore

COSTRUITE UN VASTO MOVIMENTO

PER LA SALVEZZA DEI GIOVANI

Messaggio del Rettor Maggiore ai giovani

2009


Carissimi giovani,

ho partecipato, l’estate scorsa, alla Giornata Mondiale della Gioventù in Australia. Era bello vedere tanti giovani provenienti da ogni parte del mondo, malgrado le distanze e le spese, appartenenti a gruppi diocesani, a gruppi animati da istituti religiosi o dai movimenti.

Il mio pensiero è corso spontaneamente alla grande avventura che aveva avuto inizio con Gesù di Nazareth. Dalle rive dell’oceano pensavo alle rive di un lago in un paese minuscolo e sconosciuto. Quelle rive racchiudevano il piccolo mondo di un gruppo di pescatori che conoscevano solo le acque del lago con le sue improvvise tempeste e i suoi lunghi e misteriosi silenzi, e che proprio sulle rive di quel lago incontrarono Gesù.

Affascinati da quell’uomo, lo seguiranno, lo ascolteranno, spesso non lo capiranno. Dubiteranno di lui fino all’ultimo e lo tradiranno. Alla fine, però, tutti si riconoscono nell’appassionata professione di fede di Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna!» (Gv 6,69). Si erano lasciati catturare dal suo amore totale e gratuito. Un amore più grande e più vero di ogni loro debolezza, di ogni loro tradimento. Così, quel piccolo seme è germogliato, è diventato un popolo grande che copre la faccia della terra: la Chiesa.

Ho avuto la gioia di incontrare anche i giovani del Movimento Giovanile Salesiano. Davanti a quelle migliaia di giovani entusiasti venne alla mia mente il ricordo del piccolo gruppo di giovani che in quella fredda sera del 18 dicembre 1859 si ritrovarono nella camera di Don Bosco per fare la scelta più importante della loro vita: restare con Don Bosco, donandosi totalmente al Signore. Così, in un modo semplice e dimesso, 150 anni fa, fu gettato un seme. Rivedo il giovane Cagliero che, una settimana prima di quella decisione, va su e giù per il cortile, incerto, confuso, pensando una cosa e poi pensandone un’altra, sino ad uscire con la frase: «Frate o non frate, io rimango con Don Bosco!». Rimase con Don Bosco, portando quel piccolo seme sino agli estremi confini della Patagonia. Una storia più grande di lui, più grande di quei giovani poveri ma generosi. Da quel piccolo seme nacquero i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i Salesiani Cooperatori.

Una storia che è giunta fino a noi perché quel seme è diventato un grande albero: la Famiglia Salesiana.

Si, è vero, erano giovani poveri, limitati nella loro esperienza umana e culturale. Ma, in Don Bosco, essi avevano incontrato Gesù Cristo che li lanciò in una missione umanamente impossibile, una folle avventura: «Mi sarete testimoni fino ai confini della terra» (At 1,8). Anche a voi, giovani di questo inizio del terzo millennio, Gesù affida la missione che duemila anni fa consegnò ai suoi discepoli: «Ti mando ad annunciare il mio vangelo fino ai confini della terra. Vai con quell’amore e quella passione apostolica ed educativa che ha spinto Don Bosco a preferire sempre i giovani, i poveri, i popoli non ancora evangelizzati».

Non abbiate paura! Gesù Risorto vi assicura la forza, il dinamismo e la gioia che vengono dallo Spirito Santo. Con la forza dello Spirito la Chiesa compie la sua missione, rende presente Gesù oggi; lo stesso Spirito, che ha suscitato e formato Don Bosco, ha reso quel seme un albero bello e grande. Per continuare questa missione rivolgo a voi, cari giovani, il pressante invito a collaborare con il vostro entusiasmo e dinamismo giovanile a fare della Famiglia Salesiana un grande Movimento, vasto come il mondo, per la salvezza dei giovani.

Non siete solo i destinatari della missione salesiana, ma con la freschezza della vostra giovinezza siete il cuore pulsante di questo grande Movimento. Allora vi chiederete: «Ma che cosa dobbiamo fare, come possiamo rispondere alla missione che Gesù ci affida e come muoverci, concretamente, per evangelizzare ed educare i nostri compagni?».

Io sono certo che se saprete trovare spazio per la preghiera e mettervi in docile ascolto dello Spirito Santo, vi sarà sempre più chiaro come concretamente procedere in quest’opera così importante che è l’evangelizzazione e l’educazione vostra e dei vostri amici.

Ma qui vorrei, con molta semplicità, darvi qualche indicazione che affido alla vostra riflessione e al vostro cuore generoso.

Innanzitutto vi invito a promuovere un atteggiamento di fondo: la volontà di camminare insieme verso un traguardo condiviso, con un intenso spirito di comunione, con convinta volontà di sinergia, con matura capacità di progettare insieme. Abbiamo ricevuto il grande dono della Spiritualità Giovanile Salesiana, che costituisce la fonte della nostra comunione e il dinamismo della nostra missione e che dobbiamo approfondire e condividere sempre di più.

La nostra missione comune, il nostro traguardo condiviso, è il pianeta giovani. Per questo, carissimi, occorre essere dentro la realtà giovanile. Gesù vi invia insieme a tutto il Movimento Salesiano al mondo dei giovani d’oggi, con le sue ombre e le sue luci, con le sue angosce e le sue speranze, con i suoi slanci di gioia ma anche con le sue sofferenze, con la sua vita prorompente, ma anche con i suoi deserti dove nasce solo l’erba amara della solitudine. Penso al mondo della scuola, dell’Università, del lavoro; penso ai luoghi del tempo libero e del divertimento; penso, in particolare, alle zone disperate del disagio giovanile. Si tratta di essere attivamente presenti in tutti questi ambienti promuovendo una maggiore qualità di vita, una più intensa e profonda comunicazione e condivisione interpersonale per superare tanto individualismo e tanta solitudine in cui vivono molti giovani, testimoniando i valori positivi che danno senso e gusto alla vita e, soprattutto, facendo presente tra i giovani la persona di Gesù Cristo, fonte di piena umanità, di vita e di gioia.

Ecco un altro suggerimento: fare presente la voce dei giovani, in particolare di tanti giovani che non hanno voce e che nessuno ascolta; far conoscere i loro bisogni e le loro attese, difendere i loro diritti ed accompagnarli nelle loro rivendicazioni. Innanzitutto far presente questa voce dei giovani tra i vostri stessi compagni, che sovente non conoscono certe situazioni di emarginazione e di disagio; farla presente ai gruppi della Famiglia Salesiana. Come Domenico Savio che condusse Don Bosco presso il malato di peste che era rimasto isolato, così anche voi dovete prendere per mano la Famiglia Salesiana perché si prenda cura dei malati del nostro tempo. Se non andrete voi in questa realtà, tra i vostri coetanei, forse nessuno andrà al posto vostro.

Ma anche insieme, come Movimento, dovete essere la voce dei giovani davanti alla società e alla stessa Chiesa: promuovete con creatività iniziative che favoriscano la conoscenza dei loro problemi, delle loro situazioni di disagio, delle loro attese e speranze. Occorre far conoscere anche tante buone notizie di ciò che si fa nel mondo giovanile, tante iniziative positive che sovente non trovano spazio nei mezzi di comunicazione; facilitare in questo modo una visione positiva del mondo dei giovani tra gli adulti, contagiandoli con il vostro entusiasmo e dinamismo.

Siamo chiamati ad andare insieme nel cuore della vita, accettando le sfide della complessità culturale e sociale. La famiglia, la scuola, la comunicazione sociale, la cultura, la politica, richiedono nuove forme di solidarietà. La risposta si manifesta nella cittadinanza attiva per il bene comune che, per la Famiglia Salesiana, significa promuovere un impegno condiviso attorno alle grandi sfide della vita, della povertà nelle diverse sue espressioni, dell’evangelizzazione, della pace, dei diritti umani. Per voi, giovani, il volontariato civile, sociale e missionario, costituisce una possibile vocazione significativa e di grande impegno che come Movimento dovete promuovere.

Un altro campo da condividere come Movimento è l’impegno missionario. In questi ultimi anni nelle spedizioni missionarie sono sempre presenti alcuni giovani che offrono alcuni anni della loro vita per l’estensione del Vangelo; ma anche nei vostri paesi potete costituire reti di collaborazione e di appoggio che sostengano l’impegno missionario della Famiglia Salesiana e della Chiesa.

Siate pronti, disponibili a fare scelte di servizio esigenti, generosi fino all’accoglienza del dono di Dio che chiama con una vocazione di speciale consacrazione.

Irrobustite il vostro stesso Movimento Giovanile Salesiano promuovendo l’incontro e la conoscenza tra i diversi gruppi esistenti in una stessa opera salesiana o in uno stesso territorio, favorendo la condivisione di iniziative e sussidi, la collaborazione in progetti condivisi al servizio delle grandi cause della vita e della solidarietà. Aprite il MGS agli altri Movimenti della Chiesa locale, collaborate con istituzioni e organismi della società civile, soprattutto quelli che lavorano tra i giovani e nel settore del disagio giovanile. Date visibilità ecclesiale e sociale alla presenza salesiana, come Movimento, partecipando a progetti condivisi, offrendo le vostre risorse e possibilità per appoggiare iniziative a favore dei giovani, favorire collaborazioni molteplici, agili, convergenti, rinnovabili…

Ed ecco un’ultima indicazione che mi sembra importante suggerirvi. Il Movimento Salesiano è nato dal cuore apostolico di Don Bosco, infiammato dalla carità per la salvezza dei giovani. Per questo costruiremo Movimento Salesiano se saremo presenti nella realtà giovanile con il cuore ancorato a Cristo. Siamo chiamati a modellare il nostro cuore, povero e talora anche peccatore, su quello di Gesù, nel quale Dio si è manifestato al mondo come Colui che dà la vita, perché l’uomo sia felice e abbia la vita in abbondanza (cfr. Gv 10,10). Occorre una fede sempre più robusta, che si alimenta della Parola di Dio e dell’Eucaristia, che si immerge spesso nell’oceano della misericordia di Dio e che scopre sempre più com’è bello e importante lasciarsi aiutare da una guida spirituale.

Seguendo cammini di approfondimento spirituale e di formazione pastorale potremo adempiere la nostra missione comune, che è l’educazione cristiana e l’orientamento del giovane nella vita.

Ecco l’interpellanza rivolta dal Papa ai giovani nella scorsa Giornata Mondiale di Sidney; diceva: «Cari giovani, permettetemi di farvi ora una domanda. Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà? State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito in mezzo ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso concetto di libertà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, la forza che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale differenza voi farete?» (Omelia dell’Eucaristia finale nell’Ippodromo di Randwick il 20 luglio 2008).

Mettiamoci in cammino con speranza: «Avrete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra» (At 1,8). Carissimi giovani, queste parole di Gesù sono per ciascuno di voi. Non lo dimenticate mai! Gesù Risorto apre ad ognuno di voi questi grandi orizzonti, addita anche a voi i confini della terra. Confini che cominciano qui ed ora, nei vostri paesi, nelle vostre città dove la Provvidenza vi ha collocati. Formiamo parte di una grande Famiglia nata dal cuore di Don Bosco e cresciuta con il dono di Maria Mazzarello e di tutti i Santi e Sante che l’hanno vivificata, in modo speciale i santi giovani, Domenico Savio, Laura Vicuña, Zeffirino Namuncurá, i cinque giovani martiri dell’Oratorio di Poznań, e tanti altri. Il Signore oggi chiama noi a continuare questa bella avventura per il bene e la salvezza dei giovani.

Maria, che è stata la Madre e la Maestra di Don Bosco, non può lasciarci soli in questo cammino. Ella è anche per noi Madre e Maestra, che ci apre a Cristo e ai giovani, perché possiamo costruire al servizio dei giovani più poveri un Movimento di salvezza e di vita piena.


Nella solennità di San Giovanni Bosco



Don Pascual Chávez Villanueva

Torino – 31 gennaio 2009


File Audio

* si ringrazia



Rettor Maggiore a Carmagnola



Omelia S. Messa ore 21 di don Pasqual Chavéz Villanueva SDB

giovedì 29 gennaio 2009

venerdì 23 gennaio 2009

Ordinazione presbiterale



Un nuovo sacerdote salesiano, Mina Youssef, sarà ordinato domani, sabato 24 gennaio, alle ore 17 nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, dal cardinale Severino Poletto. Nato nella città di Al Minya in Egitto nel 1973, rimarrà in Italia a svolgere la sua missione. Tra le esperienze maturate nel corso degli anni, gli studi di filosofia iniziati in Libano, dove è stato a contatto con giovani di varie religioni, l'opera prestata nelle case salesiane in Siria, l'attvità nella zona più povera del Cairo e il rapporto con emigrati irakeni ad Istanbul. Ama lavorare con i ragazzi "difficili". Lungo e impervio il suo cammino verso il sacerdozio sempre animato dal desiderio di "vivere e morire salesiano secondo il cuore di don Bosco" e dall'orgoglio di essere cresciuto in una famiglia cristiana.

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Leggi la sua testimonianza cliccando qui

Scarica la sua testimonianza in mp3



venerdì 16 gennaio 2009

Strenna 2009

150º anniversario della Fondazione della Congregazione Salesiana



Impegniamoci a fare della Famiglia Salesiana
un vasto movimento di persone per la salvezza dei giovani


"Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa,
che un uomo prende e semina nel suo campo.
Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto,
è più grande degli altri legumi e diventa un albero,
tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami
"
(Mt 13, 31-32)



scarica il video (76 MB): clicca qui

scaricare il commento (in PDF): clicca qui

scarica il power point della strenna: clicca qui


mercoledì 14 gennaio 2009

Don Pascual Chávez in visita all'Agnelli

IL RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI… IN OFFICINA

Il 31 gennaio, si sa, è la festa di don Giovanni Bosco, morto a Torino 221 anni fa. E quest'anno, per l'occasione, sarà in città don Pascual Chavez, Rettor Maggiore dei Salesiani. La cosa inconsueta è che, tra i suoi molti impegni, il giorno precedente, venerdì 30 gennaio, alle ore 17 presso l'Istituto "Edoardo Agnelli", corso Unione Sovietica 312, a Torino, sarà presente all'inaugurazione di una aula-officina realizzata dalla Fiat per la formazione dei giovani dell'Istituto Tecnico Industriale.

Nell'occasione, un dirigente dell'Azienda presenterà il progetto "Pro-Tech2", avviato da tempo su scala mondiale, con il quale la Fiat investe risorse nel "mondo" salesiano per formare professionalmente giovani da inserire nel mondo del lavoro. Il progetto coinvolge già 13 centri di formazione salesiana in Italia, alcuni in Spagna e Polonia e si sta allargando nel mondo.


La presenza del Rettor Maggiore, fatto eccezionale per una "semplice" officina, è l'occasione per presentare il progetto mondiale. In questo caso, infatti, si uniscono l'interesse di un'Azienda che investe sulle risorse umane per poter poi disporre di personale qualificato, e l'impegno di un Istituto che da sempre ha rapporti con il mondo del lavoro, anche per offrire un impiego ai propri giovani. In un parola, un Istituto che non si accontenta di denaro o di attrezzature, ma offre conoscenze ed esperienza concreta.

Già in quest'anno scolastico, 15 studenti scelti tra la quarta e la quinta "meccanica" ed "elettronica" frequentano un corso di 20 pomeriggi presso la Training Academy nello stabilimento Fiat Auto di Mirafiori. Come dire, il mattino cinque ore in classe e il pomeriggio quattro ore "dal vivo" in Azienda. Particolare per alcuni aspetti inconsueto, gli studenti sono entusiasti di questa esperienza che, pur impegnativa, li aiuta a conoscere la realtà industriale.

Nei tentativi di riforma della scuola superiore proposti da Ministri di vari Governi, questa "alternanza scuola e lavoro" è sempre stata definita importante. Nella pratica, non è facile trovare formule che coordino i percorsi scolastici con quelli dell'attività produttiva. In questo senso, il progetto "Pro-Tech2" si rivela sicuramente utile per gli studenti.

Ecco, quindi, l'invito ad essere presenti non soltanto per rivedere di persona il Rettore Maggiore dei Salesiani e per inaugurare un'aula scolastica, ma anche a conoscere e condividere un progetto, avviato su scala mondiale, e lo sforzo di concretizzare l'"alternanza scuola e lavoro".

Per ulteriori informazioni:
don Alberto Zanini, preside della Scuola superiore salesiana "Edoardo Agnelli"
tel. 011-61.98.311.

Magdi Cristiano Allam al San Paolo

www.magdiallam.it

ERRATA CORRIGE: Martedì 27 gennaio ore 21

Manifestazioni per Michele Magone


lunedì 12 gennaio 2009

Andiamo Ragazzi - Musical

“Da mihi animas, coetera tolle”
ANDIAMO RAGAZZI!

Il sogno di Don Bosco

Quale epilogo dei vari articoli sul teatro di Don Bosco, pubblicati nel 2008 sulla nostra rivista, presentiamo un musical scritto da un salesiano cooperatore e messo in opera dalla Famiglia Salesiana piemontese.
Questo era il sogno di Don Bosco: avere con sé i giovani di tutte le generazioni, passate, presenti e future. Ecco il perché del titolo.




Il musical è ispirato alla figura di Don Bosco, divenendone biografico, illustrativo e celebrativo. Questa figura di prete così autentica, attuale e virtuosa, costituisce l’anima e il fermento di questo lavoro teatrale, nato per essere in qualche modo testimone e ambasciatore della sua molteplice opera, nella convinzione che l’impronta lasciata da Don Bosco sia ancora attuale e paradigmatica della vita cristiana e dei valori umani e sociali vissuti oggi e non solo ricordati.
Lo spettacolo è stato realizzato in chiave moderna, secondo le tradizionali tecniche del musical, avvalendosi di effetti scenici, giochi di luci e accattivanti coreografie che hanno dato rilievo ai 23 brani musicali appositamente scritti dal maestro Raffaele Lo Buono (anche lui salesiano cooperatore), responsabile del gruppo gospel "Free Spirit” di Chieri; le coreografie, ideate e curate dalla coreografa Marilisa Biscalchin, hanno coinvolto 15 allievi del corpo di ballo "La rosa dei venti" di Pianezza (TO).
I testi, completamente scritti da Nicolò Agrò (salesiano cooperatore), Suor Paola Pignatelli e Paolo Formia, sono fedeli ai fatti storici, e mettono in luce prevalentemente le figure di Don Bosco e di Mamma Margherita, oltre che i valori della famiglia, le problematiche dei giovani di oggi e l'opera salesiana.
Il musical, inedito, è nato dal “cuore” della Famiglia Salesiana, poiché interamente realizzato da laici e religiosi salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta.
La revisione storica è stata affidata a Don Teresio Bosco, noto scrittore di cose salesiane.

LA TRAMA
L’apertura del musical è ambientata in un oratorio dei nostri giorni, con tanti giovani che celebrano la festa di Maria Ausiliatrice. Ad alcuni ragazzi che, guardando le raffigurazioni di Don Bosco e Mamma Margherita, chiedono agli amici chi rappresentino quelle immagini, un sacerdote risponde proponendo, con l’aiuto di una suora, il racconto sulla vita dei due.
La prima parte della vita di Giovannino viene così ripercorsa in un cocktail di balli, musiche ed effetti scenici, fino a giungere al famoso sogno dei nove anni che segnerà l’inizio della sua missione tra i giovani. Gli interpreti sanno dare alla vicenda un rilievo impatto emotivo.
Dal sogno si passa al racconto della prima infanzia, finché si arriva all’ordinazione sacerdotale, momento che riesce a suscitare una grande commozione.
La seconda parte ripropone la stessa scena iniziale di un oratorio dei giorni nostri, dove due salesiani, aiutati dalla suora narratrice, continuano a raccontare di Don Bosco, di Mamma Margherita, di Madre Mazzarello, ecc.
In questa parte del musical, si dà risalto alle problematiche reali dei giovani d’oggi (droga isolamento, vuoto interiore, ecc.). Uno dei sacerdoti cerca risposte proprio invocando l’aiuto di Don Bosco, il quale consiglierà di comunicare di più con i giovani, di entrare nei loro cuori, di cercare di vivere i loro problemi, di renderli protagonisti, di trattarli con amore: cercare cioè di superare quel solco ideologico che li rende talora “isole” inaccessibili.
L’epilogo è incentrato sulle società da lui fondate (sdb, fma, cooperatori, exallievi, ecc.) e sulle missioni sparse nel mondo.
Il musical vuole anche lanciare un ulteriore messaggio di “salesianità” ai giovani ed esaltare il ruolo formativo della famiglia, come hanno sempre fatto Don Bosco,Mamma Margherita, e Madre Mazzarello .

DOVE E QUANDO
Il musical è stato rappresentato a Valdocco in occasione del CG26. In tale circostanza, al termine dello spettacolo, il rettor maggiore don Pasqual Chavez, salito sul palco, ha esternato un sincero apprezzamento per la rappresentazione, e ha rivolto ai presenti parole cariche di significato etico-religioso, mentre Raffaele Lo Buono, con il gruppo “Free Spirit”, l’ha omaggiato, cantando la preghiera a San Giovanni Bosco, scritta da don Pascual in occasione del CG26 .
Una replica si è tenuta a Riva di Chieri (To) durante la festa di san Domenico Savio. Il 24 di questo mese il musical sarà rappresentato a Genzano di Roma in occasione del 150° anniversario di fondazione della congregazione salesiana, poi a Bra, Rivoli, Torino, Bolzano, ecc. Ulteriori informazioni, sequenze di filmati e foto si trovano in:

www.andiamoragazzi.it
www.centrodanzalarosadeiventi.it
www.canavese.it/alfaeomega


PREPARAZIONE e REALIZZAZIONE
Oltre un anno di intenso lavoro, innumerevoli chilometri percorsi per ricercare il cast (compositori brani musicali, ballerini, cantanti, attori, tecnici, costumisti, ecc.) prevalentemente all'interno della Famiglia Salesiana.
Il gruppo promotore è partito alla Don Bosco, senza aiuti economici, ma con la collaborazione gratuita di tutti i partecipanti.
Una volta scritti i testi da parte di Nicolò Agrò, Paolo Formia e suor Paola Pignatelli, don Teresio Bosco ne ha esaminato la correttezza storica. Quindi è partita la ricerca dei compositori dei brani musicali, anch'essi reperiti in ambito salesiano. Raffaele Lo Buono, salesiano cooperatore e responsabile del gruppo corale "Free Spirit" di Chieri, ha accettato di musicare con la collaborazione di suor Paola i 23 brani poetici.
Le melodie, sapientemente armonizzate, esaltano le cadenze delle scene, mentre i testi risultano ricchi di spessore spirituale, e possono stimolare opportuni itinerari di riflessione. Raffaele ha successivamente selezionato i cantanti. Quelli scelti sono davvero bravi, capaci di pregevoli virtuosismi vocali. L'ultima fatica è stata quella di trovare un valido corpo di ballo e una esperta coreografa. Ambedue le cose ce le ha fornite Pianezza (To): il gruppo "La Rosa dei Venti", che è stato campione mondiale ed europeo di ballo, e la sua coreografa, l'abile Marilisa Biscalchin. E' lei che ha realizzato le 15 coreografie che esaltano il valore del musical. I balletti, di alto livello spettacolare, talora quasi acrobatici, riescono a suscitare il brivido di emozioni intense e a trascinare applausi convinti.
Per quanto riguarda il supporto tecnico (luci, audio e riprese video), abbiamo avuto un validissimo aiuto da parte del Sig. Willy Cuoco (Direttore del Teatro di Valdocco) e del Sig. Andreis Dario.
Per il supporto esterno, ha collaborato don Mariano Girardi; per la realizzazione dei costumi, le volontarie dei laboratori "Mamma Margherita" dei centri di Bra, Caluso, Ivrea, Valdocco, ecc. Per la progettazione e realizzazione dei pieghevoli, manifesti e locandine il centro Cnos-Fap di Colle Don Bosco, per la scelta delle diapositive don Giorgio Chatrian.
Inoltre, tanti e tanti altri membri della Famiglia Salesiana hanno collaborato perché il musical potesse giungere al pieno successo.
E’ stato tra l’altro realizzato un libretto contenente tutti i brani delle canzoni tradotti in spagnolo e in inglese (l’opuscolo è stato donato a ogni capitolare durante il CG26); è in cantiere anche la traduzione in lingua francese.
Un grande desiderio degli autori e degli attori è quello di riuscire a realizzare un dvd professionale del musical.




venerdì 9 gennaio 2009

Nuovo direttore generale LDC

È Don VALERIO BOCCI

il nuovo Direttore generale dell’Editrice ELLEDICI



Rivoli (Torino), gennaio 2009 - Don Valerio Bocci è il nuovo Direttore generale dell’Editrice salesiana ELLEDICI.

Don Bocci è salesiano e succede a don Mario Filippi. Si è laureato in Teologia pastorale giovanile e catechetica presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma ed è esperto di comunicazione della fede ai ragazzi della società postmoderna e multimediale.

Dal 1989 dirige Mondo Erre, la storica rivista per gli 11-15enni pubblicata dall’Editrice ELLEDICI. Il mensile è oggi uno dei più diffusi periodici educativi del settore e ha ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Nazionale Città di Chiavari come “miglior giornale per ragazzi” e il Premio “Donato Carbone”, città di Oria (Brindisi) per i 30 anni di giornalismo per ragazzi.

Don Bocci, inoltre, ha insegnato Studio Teologico Salesiano “San Paolo” di Cremisan (nei pressi di Gerusalemme) affiliato all’UPS e oggi è docente di Pastorale e comunicazione alla Sezione torinese della Facoltà di Teologia della medesima Università. Tra le pubblicazioni più recenti, tutte edite dalla ELLEDICI, si segnalano quelle dell’innovativo progetto “La buona notizia”, una collana educativa che viene incontro allo “stile” di comunicazione e apprendimento e agli interessi dei ragazzi d’oggi (fra i vari titoli: I doni dello Spirito Santo spiegati ai ragazzi, I figli del vento, Le beatitudini spiegate ai ragazzi, I dieci comandamenti spiegati ai ragazzi e Cliccate… e troverete).

In un periodo di profonde e rapide trasformazioni che coinvolgono anche il mondo dell’editoria, con il nuovo Direttore generale la ELLEDICI, fedele alla missione della “nuova evangelizzazione” ma anche pronta ad interpretare i “segni dei tempi”, si dota di una rinnovata struttura organizzativa per rispondere in modo efficace e innovativo alle mutate esigenze della nostra società.

«La ELLEDICI è un marchio storico, connotato da una precisa identità – afferma il nuovo Direttore –. In questi anni ha sostenuto la formazione culturale della Chiesa in Italia. Continueremo in questa missione, offrendo un contributo di rinnovamento che risponda alle nuove sfide che attraversano tutti gli ambiti della società e in particolare della Chiesa».

LA ELLEDICI, UN’EDITRICE NEL SEGNO DI DON BOSCO - Le iniziative dell’Editrice ELLEDICI sono note non solo in Piemonte, ma in tutta Italia e all’estero. Da oltre 60 anni l’Editrice, che ha la propria sede centrale a Rivoli (Torino) con 14 librerie filiali sparse su tutto il territorio nazionale, opera nel campo della catechesi e dell’insegnamento della religione, dell’educazione e dell’evangelizzazione, rivolgendosi con particolare riguardo ai giovani e ai loro educatori. Il tema dell’educazione giovanile, oggi fra i più attuali e dibattuti, occupa buona parte del catalogo dell’Editrice che comprende, oltre a migliaia di testi, saggi e sussidi, numerose collane di prodotti multimediali. In coordinamento con il CEC, inoltre, la ELLEDICI promuove qualificate iniziative di tipo catechistico, pastorale ed educativo, e offre da anni servizi informativi e commerciali sul sito Internet www.elledici.org.

CON CORTESE PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE

Ufficio Stampa e Relazioni Esterne ELLEDICI - Alessandro Mormile e Giovanni Godio

Tel.: 011.95.52.162 - 011.95.52.160 - 334.6756435 (cell. Mormile)
Fax: 011.95.74.048 - E-mail: ufficiostampa@elledici.org