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sabato 17 dicembre 2011

Visita del ministro Riccardi al san Luigi

“Credo che la radice religiosa e l’esperienza dei cristiani in un impegno educativo generoso sia una delle componenti fondamentali  per l’integrazione del nostro paese”. Lo ha detto il ministro  per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, a Torino durante la visita all’oratorio salesiano San Luigi, da 164 anni porta d'accesso privilegiata nella costruzione di una comunità civile a partire dalla formazione dei giovani nel quartiere multietnico di San Salvario, “simbolo – ha sottolineato il ministro - di un'Italia che si
può riqualificare vivendo insieme”. Ascolta

Don Domenico Ricca, Presidente della Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, ha commentato così le parole del ministro Riccardi. Ascolta

Un'esperienza significativa quella di oggi per i ragazzi dell'oratorio. Come spiega il Direttore, don Mauro Mergola. Ascolta


* si ringrazia






Venerdì 16 dicembre l'Oratorio Salesiano San Luigi, il secondo aperto da don Bosco, è stato visitato dal prof. Andrea Riccardi, Ministro dell'integrazione  e della cooperazione internazionale in occasione di una giornata vissuta a Torino per conoscere esperienze significative sul tema dell'integrazione.
Il San Luigi da 164 anni è una "porta d'accesso" nella società torinese per tanti immigrati, prima quelli delle campagne e delle province piemontesi, poi dal Sud Italia, infine da tutto il mondo. Il Ministro ha ascoltato inizialmente la presentazione proposta da don Mauro Mergola, direttore della Casa Salesiana, dell'attività educativa dell'Oratorio sia tra la mura che quella in educativa di strada, poi ha sentito alcune testimonianze dei minori stranieri non accompagnati affidati ai Salesiani dal comune di Torino. Essi hanno comunicato la loro esperienza positiva di integrazione con gli Italiani grazie anche all'Oratorio, luogo di amicizia e socializzazione che fa delle diversità una ricchezza. Abdel, giovane egiziano, ha evidenziato anche il rapporto significativo basato sul rispetto e sulla conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani. L'appartenenza a religioni diverse diventa occasione per riscoprire le proprie identità. Particolarmente significative sono state le parole di Lifa, giovane senegalese, che ha manifestato la sua tristezza per gli omicidi commessi a Firenze contro suoi connazionali e la sua fortuna di essere lì al San Luigi.
Il Ministro, dopo aver salutato uno ad uno i giovani immigrati, ha rivolto un saluto a tutti i presenti. Ha ringraziato i Salesiani per il loro servizio e li ha incoraggiati a continuare. Ha evidenziato che l'integrazione "non può prescindere dall'appartenenza religiosa, anzi ne è un elemento fondamentale" e ha incoraggiato tutti i collaboratori dell'Oratorio ha sostenere la missione dei figli don Bosco, i quali "danno da fare molto, senza tregua!".
L'incontro si è concluso con il canto dell'inno nazionale eseguito dai ragazzi dell'Oratorio espressione delle trenta nazionalità presenti e con una danza tipicamente giovanile. L'emozione e la commozione hanno coinvolto i presenti.







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